di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

Dopo anni trascorsi voltandosi dall’altra parte e facendo finta di niente, finalmente l’Europa si scopre solidale e volenterosa. I grandi Stati del nord, Germania e Francia in testa, adesso sembrano disposti ad aiutare l’Italia nell’affrontare la questione immigrazione con un accordo, temporaneo, sulla redistribuzione automatica. Restano mille dubbi, specie ricordando le molte promesse fatte e non mantenute e le ormai arcinote definizioni giuridiche che distinguono fra aventi diritto d’asilo, pochi, e sbarcati, tanti, e non è affatto chiaro se anche stavolta, come al solito, solo i primi saranno presi in considerazione dall’Ue. Ma, pur volendo credere alla Von der Leyen, sorgono parecchi dubbi. Il primo: l’Europa avrebbe mai riconosciuto lo sforzo che l’Italia è stata costretta a sobbarcarsi se Salvini non avesse fatto la voce grossa? Sarebbe stato possibile questo cambiamento senza l’avanzata dei sovranisti alle europee? La risposta è no e non ammetterlo significa soltanto trincerarsi dietro un’interpretazione faziosa dei fatti. L’establishment, messo in crisi dall’avanzata clamorosa dei sovranisti, è riuscito – per ora – a tenersi a galla grazie ad alleanze impensabili, basate esclusivamente sulla volontà di erigere un cordone sanitario contro i sovranisti stessi. Sia a livello europeo che nazionale. Adesso, nel tentativo di sopravvivere, la vecchia classe dirigente, dopo un tocco di maquillage, ha deciso cambiare parzialmente atteggiamento sul tema migratorio per evitare che l’onda sovranista, particolarmente forte in Italia, riesca a superare la diga delle Alpi inondando il resto del continente. Ma –  ed è questo il secondo dubbio, non di poco conto – prima o poi si dovrà passare dalle parole ai fatti e le possibilità sono soltanto due. La prima è che si tratti delle solite vane promesse a danno degli italiani, che in tal caso continueranno a rivolgersi sempre di più ai sovranisti, e la “questione italiana” tornerà più forte di prima. Oppure si accontenterà l’Italia nella redistribuzione, ma così si esaspereranno le popolazioni del Nord Europa, già alle prese con i loro problemi di integrazione, alimentando lì le destre. La ridistribuzione in entrambi i casi rimanderà soltanto il problema e presto o tardi occorrerà affrontarlo comprendendo le ragioni ed attuando le richieste dei sovranisti di tutta Europa e cioè risolvendo la questione a monte. Attraverso una cooperazione concreta, trasparente ed efficace con i Paesi d’origine, che aiuti lo sviluppo e rimuova le cause stesse all’origine delle migrazioni economiche; organizzando al di là del Mediterraneo le procedure di riconoscimento del diritto d’asilo per chi fugge per ragioni politiche, al fine di evitare le stragi in mare; contrastando i trafficanti di esseri umani e tutto quel sistema che lucra sulla povertà e sul bisogno.