Il Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso un comunicato stampa diffuso giovedì sera è intervenuto sulle elaborazioni di alcuni quotidiani sull’onere pensionistico derivante da Quota 100, spiegando che si tratta di una sovrastima effettuata dagli organi di stampa stessi e non imputabile al Ministero del Tesoro o alla Ragioneria di Stato. In particolare, nella nota si legge che «il valore ampiamente sovrastimato di 63 miliardi di euro risulta essere il frutto di un’elaborazione giornalistica non corretta dal punto di vista logico, operata a partire dai dati contenuti nel Rapporto n. 20 sulle “Tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio sanitario”, in quanto si limita a distribuire in maniera uniforme sull’intero periodo considerato dal Rapporto (2019-2036) il valore medio della variazione del rapporto della spesa/PIL (0,2%) stimato rispetto allo scenario base».  Il MEF evidenzia poi «che le valutazioni contenute nel rapporto in oggetto si basano sui dati del quadro macroeconomico e di finanza pubblica tendenziale contenuti nel DEF 2019 e non tengono conto, invece, delle indicazioni di monitoraggio sui suddetti provvedimenti di anticipo pensionistico che evidenziano una minor adesione rispetto a quella scontata nella Relazione Tecnica di accompagnamento alla legge. Nel periodo considerato, il valore della maggiore spesa complessiva derivante dalle misure in questione, alla luce delle quantificazioni iniziali effettuate nella predisposizione del suddetto decreto legge, avrebbe potuto al massimo raggiungere i 20 miliardi di euro». Infine precisa che «tenendo conto dei dati più aggiornati del monitoraggio sulla misura in questione, i costi complessivi saranno invece sensibilmente inferiori a tale cifra».