Con una circolare, la numero 16/2019, il ministero del lavoro ha chiarito un passaggio importante: per la validità del contratto di espansione l’impresa deve comunque prevedere nel piano il riassorbimento di almeno il 70% dei lavoratori sospesi. Detto riassorbimento può anche essere presso altre aziende e non necessariamente nella propria. Si tratta di un chiarimento atteso che dà nuova forza ad uno strumento che è stato appena introdotto nella nostra legislazione in sostituzione della cosiddetta solidarietà espansiva che finora aveva trovato un impiego parziale. Il contratto di espansione, frutto di una iniziativa legislativa sostenuta dal sottosegretario al lavoro uscente, Claudio Durigon, si rivolge ad aziende con oltre 1000 dipendenti nell’ambito di processi di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale che comportano delle modifiche alle competenze professionali, un fatto oggi sempre più impellente, stante la rivoluzione digitale in corso.