Napoli e la Campania somigliano sempre più ad una polveriera sociale, vicina ad esplodere. Alla cronica carenza di posti di lavoro – l’affluenza record al concorsone indetto dalla regione, oltre 300mila domande per poco più di 2mila posti, ne è la dimostrazione più lampante -, si sono aggiunte una serie di questioni, fonte di forte tensione. In particolare, sono almeno tre i fronti aperti. In primo luogo, Whirlpool che ha appena fatto sapere che, allo stato dell’arte, non è più disponibile a garantire la permanenza della produzione nel sito campano, con il risultato che tornano in bilico gli oltre 400 dipendenti. Altra questione è quella del mancato pagamento degli stipendi, da parte del consorzio Manital, ai circa 3.500 addetti alle pulizie nelle scuole. Infine, rimane ancora in alto mare la vicenda dell’assunzione dei 471 navigator, vittime del braccio di ferro fra regione e governo centrale, rappresentato nel caso da Anpal servizi.