La difesa più inattesa è arrivata dalla professoressa Elsa Fornero, già ministro del lavoro, alla quale si deve la riforma previdenziale dell’inverno a cavallo fra il 2011 e il 2012 che, dalla sera alla mattina, ha innalzato l’età pensionabile, gettando nello sconforto decine di migliaia di lavoratori e di lavoratrici, i quali si sono ritrovati nel drammatico limbo della mancanza di un lavoro e di una copertura pensionistica. Quota 100, secondo l’opinione di Elsa Fornero, non dovrebbe essere toccata, parere peraltro condiviso anche dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. Eppure, nonostante questa difesa inattesa, proprio su Quota 100, la misura sperimentale alla quale ha lavorato molto il sottosegretario leghista Claudio Durigon, si stanno addensando nubi sempre più minacciose. Soprattutto il Partito democratico, almeno a seguire le cronache di questi giorni, starebbe guardando a Quota 100 per recuperare risorse da destinare ad altro. Una ipotesi che non piace alla Lega (Matteo Salvini ha parlato esplicitamente di abolizione truffa), mentre dal fronte sindacale alla netta posizione della Ugl, a sostegno di Quota 100, si contrappone l’atteggiamento più attendista ed imbarazzato di Cgil, Cisl e Uil che rimandano a riflessioni più complessive su tutto il pacchetto previdenza. In attesa di sapere cosa succederà, sono oltre 165mila le domande presentate all’Inps alla fine di luglio.