Fatturato e ordinativi dell’industria entrambi in calo a giugno. Lo comunica l’Istat, l’Istituto nazionale di statistica. Il fatturato risulta in diminuzione tanto su base mensile (-0,5%) quanto su quella annua: il calo è dello 0,8% se si corregge il dato grezzo (-3,8%) per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di giugno 2018). Il rallentamento congiunturale del fatturato è dovuto a una flessione del mercato interno (-1,2%) compensata solo in parte dall’incremento di quello estero (+0,5%). A giugno, anche gli ordinativi registrano un calo congiunturale sia su base mensile (-0,9%) sia nel complesso del secondo trimestre (-0,4%). Per gli ordinativi il calo congiunturale è dovuto alla «contenuta crescita delle commesse provenienti dal mercato interno (+1,1%) e la marcata diminuzione di quelle provenienti dall’estero (-3,8%)». Il calo congiunturale del fatturato ha coinvolto tutti i raggruppamenti principali delle industrie, seppure con «intensità diverse»: -0,2% per i beni strumentali, -0,4% per i beni di consumo, -0,8% per i beni intermedi e -2,8% per l’energia. Se si considera soltanto il comparto manifatturiero, emerge che le industrie tessili e quelle dei mezzi di trasporto registrano la crescita tendenziale del fatturato più consistente (+4,1%), mentre l’industria farmaceutica fa i conti con il calo maggiore (-12,6%). In termini tendenziali l’indice grezzo degli ordinativi diminuisce del 4,8%, con cali su entrambi i mercati, «ma di entità notevolmente diversa»: -1,8% quello interno e -9,1% quello estero. La maggiore crescita tendenziale si registra nelle industrie dei mezzi di trasporto (+5,1%), mentre il peggior risultato si rileva nell’industria farmaceutica (-16,2%).