Nel quadro incoraggiante che emerge dal mercato del lavoro, sebbene i dati siano complessi e presentino ancora luci e ombre, c’è un aspetto che risulta particolarmente interessante e che, non a caso, lo stesso Istituto nazionale di statistica ha sottolineato nel report su occupati e disoccupati mensili a giugno: l’andamento occupazionale è sintesi di un aumento tra le donne e una diminuzione tra gli uomini. Il trend si rispecchia tanto su base congiunturale quanto su base tendenziale. Da maggio a giugno, infatti, se la diminuzione tra gli occupati maschi è stata pari a 21 mila unità, tra le donne si è osservato un incremento di +15 mila. Nel confronto con lo stesso periodo del 2018, a trainare la crescita occupazionale è ancora la componente femminile: +75 mila, mentre gli uomini si “fermano” a +40 mila. Tale andamento era stato osservato già a maggio e ancor di più ad aprile, quando la componente maschile registrava addirittura una flessione. Tuttavia il divario resta netto: il tasso di occupazione tra gli uomini si attesta al 68,2%, mentre per le donne è poco sopra il 50%. Risultati positivi tra i giovani (15-24 anni), interessati dalla flessione più consistente del tasso di disoccupazione (-1,5 punti) che lo porta al 28,1%. In questo caso si tratta del livello più basso dall’aprile 2011.