Gli incontri con le parti sociali – ieri a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte, oggi al Viminale con Matteo Salvini (presenti 45 sigle) – serviranno ora al governo per mettere a punto la manovra (nuovi tavoli sono previsti anche a settembre). Una manovra economica che oggi il vicepremier Salvini ha garantito sarà caratterizzata da un sostanzioso abbassamento delle tasse, comprensivo di eliminazione della Tasi. Senza dimenticare, a tale proposito, le voci che necessiteranno di un intervento: la qualità del lavoro (pure a fronte dei recenti dati positivi sul numero degli occupati in aumento e quello dei disoccupati in calo), il potere d’acquisto delle famiglie per rilanciare i consumi oltre alle opere pubbliche e alle infrastrutture. «Stiamo lavorando soprattutto sul cuneo fiscale e contributivo: stiamo cercando di reperire le risorse per finanziare gli interventi perché parliamo di una riforma fiscale strutturale che non si può basare sul deficit», ha detto – stando a quanto riferisce l’Ansa – il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, durante gli incontri a Palazzo Chigi. Dunque, in tema di tasse, l’obiettivo è «ridurre l’Irpef sui redditi medi». Ma per Salvini è impossibile fare una manovra a costo zero. Secondo il vicepremier, inoltre, «per il piano straordinario di investimenti occorre discutere con l’Unione europea alcuni vincoli in base ai quali nulla di quello di cui stiamo parlando da tre ore sarebbe possibile».