Dopo la contrazione dell’attività manifatturiera dell’Eurozona registrata nei giorni scorsi, l’economia  dell’area dell’euro presenta un rallentamento, seppur lieve, anche nei servizi. L’indice Pmi servizi della zona euro nel mese di luglio è infatti sceso a 53,2 punti dai 53,6 di giugno (la soglia dei 50 punti separa la contrazione dalla fase espansiva). L’indice Pmi composito, relativo sempre all’Eurozona, nello stesso periodo di riferimento è sceso a 51,5 da 52,2 di giugno, in linea con le attese. Calano Germania e Francia, mentre migliora l’Italia. L’indice Pmi servizi a luglio è salito a 51,7 da 50,5 (meglio delle attese), l’indice composito è invece passato a 51 punti da 50,1 di giugno. Il quadro internazionale resta così incerto, soprattutto per quanto riguarda il commercio. «Le prospettive per gli scambi, penalizzate dal protrarsi delle tensioni commerciali e dal rallentamento dell’attività economica in Cina, rimangono negative», scrive l’Istat nella sua nota mensile. Le Borse europee soffrono le tensioni commerciali tra Washington e Pechino e la possibilità di nuovi dazi a settembre. Ma sui listini pesano anche le proteste a Hong Kong delle ultime settimane.