Tutti i tasselli stanno andando al loro giusto posto, in linea con le prime uscite anticipate di dipendenti pubblici per effetto di quota 100. Come noto, il decreto legge 4/2019, che contiene anche il reddito di cittadinanza, ha introdotto una specifica disciplina per favorire il pensionamento dei lavoratori e delle lavoratrici con almeno 62 anni di età e 38 anni di contribuzione. La normativa prevede due finestre di uscita dalla data di maturazione dei requisiti, a tre mesi per i dipendenti del settore privato e a sei mesi per i dipendenti pubblici. La differenza sta nel fatto che le sostituzioni all’interno della pubblica amministrazione sono oggettivamente più complicate rispetto al settore privato, dove non sono di norma previsti concorsi. Il 1° agosto, insieme all’esodo estivo, inizierà l’esodo del personale pubblico verso la pensione, tranne che per la scuola, dove bisognerà attendere ancora un mese. Grazie ad una norma introdotta nel decreto legge 4/2019, i dipendenti pubblici non dovranno aspettare tempi biblici per l’erogazione del trattamento di fine rapporto, con attese, nella migliore delle ipotesi di 24-36 mesi. I dipendenti pubblici che escono con quota 100 potranno accedere, su richiesta, ad un anticipo bancario a costo zero fino a 45mila euro di ammontare. A giorni sarà disponibile il regolamento attuativo della norma, come ha assicurato il viceministro all’economia, Massimo Garavaglia.