Il caso è stato segnalato dai consulenti del lavoro: molti datori di lavoro, che vorrebbero assumere personale attingendo dai beneficiari del reddito di cittadinanza, stanno incontrando difficoltà nella gestione della procedura telematica. Anpal ed Inps sarebbero già intervenute nei giorni scorsi, ma la situazione ancora non si è sbloccata, mentre permangono delle perplessità in ordine alla possibilità o meno di procedere alla chiamata diretta, aspetto anche questo di non poco conto. Proprio quando stanno entrando in attività i primi navigator, rimangono quindi alcune zone d’ombra che rischiano di inficiare la fase due del reddito di cittadinanza, quella che dovrebbe portare all’attivazione e, possibilmente, all’assunzione di personale, con soddisfazione tripla: per lo Stato, che risparmierebbe dei soldi; per il datore di lavoro, che avrebbe un importante sgravio contributivo; per la persona assunta, che potrebbe contare su un reddito ben maggiore. Il tema, verosimilmente, entrerà di diritto nel vertice sul lavoro che il Presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha annunciato di voler convocare per lunedì prossimo, terzo appuntamento tematico dopo i tavoli sul fisco e sul Mezzogiorno che sono seguiti al primo incontro plenario a Palazzo Chigi. Intanto, dall’Inps fanno sapere che i nuclei beneficiari della pensione di cittadinanza sono 112mila, per un totale di 128 persone coinvolte.