Mentre in Italia la fiducia di consumatori e imprese ha registrato un notevole miglioramento a luglio – passando da 109,8 punti a 113,4 per i consumatori e da 99,3 punti a 101,2 per le imprese -, nell’Eurozona gli attori economici sono risultati più pessimisti rispetto al mese precedente. L’indice che misura il sentiment complessivo dell’area della moneta unica (diffuso dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari) ha infatti registrato un calo di sei decimi di punto, passando da 103,3 punti a 102,7. Entrando nel dettaglio si può notare un leggero miglioramento della fiducia dei consumatori, che si porta da -7,2 punti a -6,6 e un peggioramento del clima di fiducia dell’industria, per il quale l’indice scende da -5,6 punti a -7,4. Già IHS Markit, in occasione della diffusione dell’indice PMI composito dell’Eurozona, aveva parlato di un «crollo dell’ottimismo del manifatturiero, sceso al valore più basso da dicembre 2012». Vacilla leggermente anche l’ottimismo delle imprese attive nel settori dei servizi, con l’indice che arretra di quattro decimi, passando dagli undici punti di giugno ai 10,6 del mese che sta volgendo al termine. Direzione opposta invece per il settore delle costruzioni e per il commercio. In entrambi i casi si registrano infatti miglioramenti, rispettivamente da 5 a 7,6 punti e da -0,7 a 0,1 punti.