Note positive e qualche campanello di allarme dall’anagrafe delle imprese nel secondo trimestre del 2019. Stando ai dati relativi alla natalità e alla mortalità delle imprese italiane registrate alle Camere di Commercio, elaborati da Unioncamere, tra aprile e giugno il saldo tra iscrizioni e cessazioni è stato positivo per 29 mila unità, ma con una diminuzione di duemila unità rispetto al saldo dello scorso anno. A preoccupare non è tanto la quota di iscrizioni – che risulta in linea con i risultati degli ultimi tre anni – piuttosto il numero di cessazioni, che risulta in aumento. Più precisamente le Camere di Commercio hanno ricevuto oltre 92mila richieste di iscrizione e 63mila richieste di cancellazione da parte di imprese già esistenti. In termini percentuali, nel corso del secondo trimestre lo stock di imprese registrate è cresciuto complessivamente dello 0,48% (contro lo 0,52% dello stesso periodo di un anno fa), raggiungendo quota 6.092.374 unità. Di queste 1.299.549 sono artigiane. «Da segnalare – si legge nell’analisi di Unioncamere – come poco più del 13% dell’incremento della base imprenditoriale rilevato nel periodo (quasi 4mila unità) sia frutto del recupero delle imprese artigiane che fanno registrare un incremento pari allo 0,3% (rispetto allo 0,18% del corrispondente trimestre del 2018), determinato principalmente da un significativo aumento delle iscrizioni».