Secondo appuntamento a Palazzo Chigi per i tavoli tematici, destinati ad anticipare i contenuti della prossima legge di bilancio. Dal primo pomeriggio e per le ore a seguire, le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali sono attese dal premier Giuseppe Conte per parlare di Mezzogiorno, dopo che la scorsa settimana è già stato affrontato il tema delle politiche fiscali. Gli ultimi ad entrare nella sede della Presidenza del consiglio dei ministri saranno i rappresentanti di Abi ed Ania; a quel punto, sarà già calata la notte sui palazzi romani. In almeno cinque ore, Conte punta ad incontrare una trentina di organizzazioni sia sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cisal e Confsal) che datoriali. Quando si parla di Mezzogiorno, sono diversi gli aspetti da trattare con estrema attenzione, dal lavoro che manca a diverse vertenze molto critiche (dalla ex Ilva alla Whirlpool, da Blutec ad Almaviva, solo per citarne alcune), dalla pessima gestione dei fondi comunitari alla carenza infrastrutturale. Come segnalato dalla Ugl, servirebbe un piano pluriennale da almeno 60 miliardi di euro per allineare il Sud al resto del Paese sul versante delle infrastrutture, mentre Cgil, Cisl e Uil insistono sul rispetto della clausola della ripartizione territoriale dell’80% delle risorse finanziarie verso il Meridione. Altri temi caldi, il contrasto al lavoro sommerso, la difficoltà di accesso al credito in particolare per le piccole imprese e la sicurezza.