Il Senato della Repubblica – con 197 voti a favore, nessun contrario e 47 astenuti – ha dato il via libera definitivo al cosiddetto “Codice Rosso”, il provvedimento che velocizza lo svolgimento delle indagini nei casi di violenza di genere e violenza domestica creando di fatto una corsia preferenziale per questa tipologia di vicende. In particolare, come riassume Ansa Centimetri, la misura tra i vari punti, oltre a prevedere che le vittime di violenza, molestie e stalking siano sentite dal magistrato entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato, ha innalzato le forbici di anni di reclusione per i diversi reati di questa fattispecie. Per la violenza sessuale, per esempio, si passa a “da sei a 12 anni” di carcere invece che “da cinque a dieci”, fino a 14 anni se è di gruppo e fino a 24 ani se la vittima ha meno di 14 anni. Il provvedimento prevede anche una condanna da otto a 14 anni di carcere per sfregio permanente al viso e diventa più difficile ottenere misure alternative, mentre per l’induzione al matrimonio prevede da uno a cinque anni di reclusione e da due a sei se coinvolge un minore. Stretta anche sul revenge porn, con pena da uno a sei anno per chi diffonde foto o video a contenuto sessualmente esplicito di una persona senza il suo consenso.  «Più sicurezza e protezione per le donne vittime di violenza – ha scritto il ministro Salvini su Facebook – altra promessa mantenuta dalla Lega. P.S. La sinistra non ha votato a favore, parlano parlano ma quando serve se ne fregano…».