di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

Domina il dibattito l’affaire Savoini. La magistratura indaga sull’uomo, accusato di corruzione internazionale, e la politica è scossa dall’ipotesi – tutta da confermare e verificare – di una “longa manus” russa intenzionata a condizionare a suon di rubli la politica italiana. Smentiscono vigorosamente entrambe le parti in causa, Cremlino e Lega, di cui del resto non erano presenti esponenti al meeting al centro delle indagini, svoltosi nell’hotel Metropol della capitale russa, incontro intercettato non si sa da chi, con le registrazioni poi inviate a Buzzfeed, sito di news americano, una specie di mix tra Le Iene e Wikileaks, del patron di Huffpost, Jonah Peretti. Una spy-story intricata, ancor di più dal fatto di trovarci nell’era delle nuove tecnologie e delle fake news. In attesa di conoscere maggiori dettagli sulla vicenda, seguendo il percorso dell’inchiesta, non possiamo non notare come si stia ripetendo, in salsa italiana, un copione già visto, ovvero quello del Russiagate, quel “tanto rumore per nulla” che, dopo anni di indagini tese a dimostrare l’ingerenza russa dietro l’elezione di Trump alla Casa Bianca, si è concluso con l’ammissione, da parte del procuratore Muller, di non aver trovato nessun elemento a dimostrazione della fondatezza delle accuse. E l’outsider sovranista statunitense è sempre più in saldo alla guida del suo Paese, mai così in alto nei sondaggi. Vedremo cosa accadrà da noi. Nel frattempo, mentre si guarda il dito, si ignora la luna. Ai nostri confini accadono fatti piuttosto gravi e capaci con certezza di influenzare le possibilità di azione politica dell’Italia. Siamo alle prese con la questione migratoria, stretti in una tenaglia che va da Tripoli a Dublino passando per Ventimiglia, da dove sarebbero state respinte verso il nostro Paese oltre 18mila persone nell’ultimo anno, e i nostri cugini d’oltralpe francesi e tedeschi chiedono di non modificare le regole, a danno dei Paesi dell’Europa meridionale. Di più, a Parigi si premia Carola Rackete, mentre in Italia è ancora sotto indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina oltre che per aver speronato una nave della Guardia di Finanza. E la stessa Onu ha chiesto spiegazioni per alcuni armamenti francesi trovati in possesso del generale Haftar. Per non parlare di economia e dell’asse franco-tedesco alla guida della Ue, non certo favorevole ai nostri interessi. Questioni finite presto nel dimenticatoio, evidentemente poco importanti per Buzzfeed e affini.