Francia e Italia compatti su un punto: la ferma contrarietà alla Libra – la criptovaluta che Mark Zuckerberg vuole lanciare nel 2020 – come moneta sovrana. Nel corso del G7 finanziario di Chantilly il ministro francese delle Finanze ha infatti spiegato: «Non può diventare una valuta sovrana. Bisogna considerare tutti i rischi legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo internazionale». «I membri del G7 – ha proseguito – hanno espresso preoccupazioni sia tecniche sia politiche. La sovranità delle nazioni non può essere messa a rischio». Della stessa idea anche il ministro Giovanni Tria, che durante il vertice ha assicurato che questa preoccupazione «si tradurrà in un’azione di controllo e di intervento da parte dei Paesi del G7». Per quanto riguarda, invece, la web tax a quanto pare un accordo ancora non è stato raggiunto e Le Maire (forse il più agguerrito sulla questione) ha detto di essere «pronto ad aspettare ma non per l’eternità». «È il momento delle scelte: dobbiamo costruire la tassazione del 21mo secolo – ha aggiunto -, non possiamo basarci su un modello del secolo scorso. Speriamo in un accordo nel 2020 sui principi e quindi le prime decisioni a fine anno. Un accordo a livello di G7 è decisivo: se non lo troviamo qui francamente sarà difficile trovarlo fra i 129 paesi dell’Ocse». Anche in questo caso gli ha fatto eco Tria, secondo il quale interventi come la web tax «devono essere internazionali, non nazionali e questo significa anche aumentare nel complesso le tasse alle multinazionali ed impedire che queste possano portare i profitti dove la tassazione è più bassa».