Il 15 luglio è alle porte e i giochi per quella data devono essere per forza compiuti. Ma non ancora. Secondo il quotidiano il Sole24Ore, dopo notevoli dissidi con il Governo (per il crollo del Ponte Morandi di Genova) e in particolare con l’area pentastellata della maggioranza, Atlantia, il gruppo autostradale guidato dalla famiglia Benetton, si sta preparando per entrare nella partita per il salvataggio di Alitalia, a quanto pare sotto la pressione di Palazzo Chigi. Un pressing comprensibile e a tutto campo portato avanti insieme a banche d’affari e società coinvolte nella operazione. D’altronde la compagine aziendale non sarebbe completa e solida senza un quarto investitore. Atlantia starebbe valutando in queste ore di presentare una manifestazione di interesse per la quota di capitale mancante nella Newco Nuova Alitalia ovvero circa il 35-40% del capitale, corrispondente ad almeno 300 milioni, ma condizionato alla presentazione di un piano industriale di rilancio serio e credibile. Ma dalle agenzie di stampa che riportano indiscrezioni provenienti da «fonti governative», le quali confermano che il dossier Alitalia verrà chiuso entro la scadenza di lunedì prossimo, senza parlare di Atlantia e sottolineando invece che salgono le quotazioni del Gruppo Toto, incontrato ieri dal vicepremier Luigi Di Maio, per completare la newco, assieme a Delta. Oggi il ministro dello Sviluppo economico vedrà anche German Efromovich, patron di Avianca. Resta confermato che la maggioranza assoluta della nuova compagnia farà capo a Fs e Me. Da sottolineare che a favore di Atlantia pesano le pressioni di Delta Airlines che ha dato al Governo un vero e proprio aut-aut – o c’è Atlantia o ce ne andiamo – e anche di Fs nonché, anche apertamente, l’assist di almeno una sigla sindacale (Uil).