Come aveva già anticipato ieri, il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis in una nota diffusa questa mattina ha confermato che secondo le stime della Commissione «tutte le economie nazionali dell’Unione europea dovrebbero crescere quest’anno e il prossimo, anche se la crescita robusta in Europa centro-orientale contrasta con il rallentamento in Germania e in Italia. La forza della nostra economia è messa alla prova dalla persistente debolezza industriale, provocata dalle tensioni commerciali e dall’incertezza politica». Nell’European Economic Forecast la Commissione ha rivisto leggermente al ribasso le stime di crescita dell’Eurozona per il 2020, indicando un +1,4% contro il +1,5% avanzato in primavera. Stabile invece a lettura per l’anno in corso, al +1,2%. Per quanto riguarda invece l’Italia le previsioni indicano un +0,1% per il 2019 ed un +0,7%, risultati che fanno sì che il nostro Paese sia l’ultimo per crescita nell’area, preceduto dalla Germania per la quale si stima un +0,5% per quest’anno e un +1,4% per il prossimo. La crescita italiana nel biennio, si legge nell’analisi, «è legata soprattutto ai consumi privati, sostenuti da prezzi dell’energia più bassi e dal reddito di cittadinanza. Ma questi fattori positivi è probabile che vengano attenuati da un mercato del lavoro meno dinamico e dal calo della fiducia dei consumatori associata all’aumento di risparmi preventivi». «Non ci si attende che l’attività economica rimbalzi significativamente prima della fine dell’anno – precisa la Commissione – e i rischi alla crescita restano pronunciati, specialmente nel 2020, quando le politiche di bilancio affrontano particolari sfide».