di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

È stato un incontro proficuo quello di oggi a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. È importante, ora, intensificare il confronto tra Governo e sindacati, affinché vi sia ascolto reciproco e partecipazione affinché l’Italia possa compiere una definitiva, strutturale e positiva inversione di marcia. Nella Sala Verde di Palazzo Chigi, a nome dell’Ugl, ho proposto un “Patto per il Lavoro” con tutte le parti sociali al fine di realizzare un piano per la ripresa economica. Il Governo ha già dimostrato di essere sulla buona strada, come certificano i dati Istat sul mercato del lavoro con l’aumento dell’occupazione nel mese di maggio 2019, segnando così un altro punto di discontinuità, non solo politica, rispetto al passato. Tuttavia c’è ancora molto da fare. È sempre più urgente una riforma fiscale, che comprenda anche la flat tax. Ma non solo. A partire dal “Patto per il Lavoro” e dalla prossima finanziaria sarà fondamentale agire sui salari con una manovra choc che ne rafforzi il potere d’acquisto, anche attraverso il taglio del costo del lavoro a favore delle imprese per incoraggiare le assunzioni. Occorre inoltre un “piano Marshall”, ecco la seconda richiesta dell’Ugl, per le opere pubbliche nei Comuni, in particolare per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico e sanitario. In questo quadro ampio e complessivo di rilancio del Paese, non può mancare il Sud. Per questo ritegno apprezzabile il piano del presidente Conte per il Mezzogiorno, fortemente danneggiato da più di un decennio di politiche inefficaci e di desertificazione industriale che ha prodotto un pericoloso declino sociale e demografico. A Palazzo Chigi non ci siamo confrontati solo con il presidente Conte, ma anche con il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Abbiamo fatto il punto della situazione dei tanti dossier aperti presso il dicastero del Lavoro e delle Finanze. Il presidente Conte ha rassicurato che ci sarà un dialogo continuo con le organizzazioni sindacali e con i corpi intermedi per arrivare alla definizione della prossima finanziaria con un importante consenso più ampio possibile. È stato dunque un incontro soddisfacente che lascia ben sperare – anche per il pluralismo sindacale, fatto non secondario – per il futuro del Paese e per il prosieguo del Governo gialloblu che troverà occasione di arricchimento, invece che di divisione o di depotenziamento, anche da un confronto tra le parti sociali e il vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, affinché si possano meglio definire le strategie economiche e soprattutto fiscali da mettere in campo al più presto.

Il Caffè indigesto di Gramellini sulla «monnezza di Roma»

Uno dei più indigesti è “Il Caffè” offerto oggi da Massimo Gramellini sul Corriere della Sera dal titolo “Monnezza a Stoccolma”. Scrive Gramellini che «l’ultima, ma forse già penultima idea di spedire a Stoccolma l’immondizia di Roma mi ispira l’immagine di un sacco di “monezza” che si trasferisce in Svezia per dare un senso alla sua vita. Un po’ come quei giovani formatisi nelle nostre università ed emigrati in quei Paesi dove il loro talento è riconosciuto…». Non è difficile comprendere ciò che Gramellini vuole dimostrare, ovvero che la «monnezza romana» a Stoccolma può diventare ricchezza. È stato comunque difficile bere oggi Il Caffè. Tutti i giorni vedo e sento quanto la «monnezza» stia ormai deturpando la bellezza di Roma e mi è impossibile paragonarla a una o a un giovane di belle speranze.