Per evitare la procedura d’infrazione della Commissione europea «c’è stata una correzione molto forte, una delle più forti con un aggiustamento strutturale, forse il primo degli ultimi anni, condotto in una fase dell’economia abbastanza difficile in cui siamo ancora vicini a crescita zero. L’intervento ci ha messo in sicurezza anche sui mercati finanziari», lo ha detto il ministero dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, in audizione al Senato davanti alle commissioni Bilancio e Finanze sugli esiti dell’Ecofin. Il titolare del dicastero di via XX settembre ha però voluto sottolineare che non si è trattato di una manovra correttiva, «perlomeno non nel senso tradizionale del termine», piuttosto c’è stata «correzione del bilancio in base agli andamenti della finanza pubblica. «Ringrazio il governo per aver assicurato lo stop alla procedura Ue sui conti – ha aggiunto -. Si tratta di una correzione molto forte che ha portato ad un aggiustamento strutturale dello 0,3-0,4% il più grosso fatto negli ultimi anni». Per quanto riguarda invece il 2020 – sul quale la Commissione aveva espresso qualche dubbio anche il giorno in cui ha comunicato di non procedere con la procedura d’infrazione – il ministro ha assicurato che «un aggiustamento ‘minimo’ strutturale è stato fatto anche sul 2020, ma non sarà lacrime e sangue. Si lavora per la legge di bilancio per il 2020». «Non è stata fatta una cifra sul 2020 – ha specificato – proprio perché bisognerà rivedere l’andamento dell’economia nella seconda metà dell’anno».