di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl
Viviamo in tempi dominati da una certa dose di disincanto, nei quali la politica viene interpretata – da chi la fa in prima persona come da chi la osserva da semplice cittadino – come un “mestiere” qualsiasi. Strumento di autoaffermazione, sociale ed economica, piuttosto che, come dovrebbe essere, missione svolta a servizio del popolo, del Paese che si rappresenta. Eppure a volte anche il cinismo deve cedere il passo e rendere omaggio a quegli amministratori pubblici che generosamente dimostrano che accanto alle ambizioni personali, seppur legittime, c’è e ci deve essere ben altro. Idealismo, passione civile, senso del dovere, amore per la propria comunità. Succede forse più spesso di quanto si immagini, anche se gli scandali fanno maggiore notizia, del resto “fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”. Il modo più nobile di intendere l’impegno politico l’ha dimostrato, con la sua tragica vicenda, un sindaco: Emanuele Crestini. Primo cittadino di Rocca di Papa, cittadina dei Castelli Romani. Lo scorso dieci giugno era al lavoro, al Comune, quando, sembrerebbe dalle indagini a causa di alcuni lavori in corso, nella via antistante si era verificata la rottura di una condotta del gas e una conseguente esplosione, che aveva coinvolto il municipio e la scuola adiacente. Crestini era uscito per ultimo dal palazzo in fiamme, si era prima preoccupato di far evacuare tutti i presenti, i cittadini, i dipendenti comunali, i consiglieri, assieme al suo delegato sindaco Vincenzo Eleuteri. “Dobbiamo essere certi che siano tutti al sicuro”. Queste le sue parole, come ricordano i presenti e i soccorritori giunti sul posto. Alla fine il bilancio dell’incidente è stato di una decina di persone ferite, fra cui dei bambini, fortunatamente nessuna delle quali in pericolo di vita. Ma i due non ce l’hanno fatta. Prima Eleuteri, il 16 giugno, poi, ieri, il sindaco, sono deceduti per le ustioni e il troppo fumo inalato. Oggi, alla notizia della sua morte, sono arrivati i messaggi di cordoglio della politica, dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, fino al Capo dello Stato Mattarella che lo ha ricordato come “un esempio di coraggio, di altruismo e di generosità nei confronti dei suoi concittadini”. E il ministro Salvini ha proposto di attribuirgli la medaglia d’oro al valore civile. Una storia drammatica eppure carica di valori, che meritava di essere sottolineata.