Dopo il segno “più” osservato a marzo, anche ad aprile l’Istat ha registrato una variazione congiunturale positiva per le vendite di prodotti nazionali verso l’estero. Su base mensile, infatti, l’export ha segnato un aumento dello 0,3% riflettendo il +0,2% registrato verso i Paesi Ue e il +0,4% delle vendite verso i Paesi extra-Ue. A trainare le esportazioni totali sono stati soprattutto l’energia (+5,7%, al netto della quale l’indice generale ha registrato un +0,2%) e i beni di consumo (+0,8%) mentre i beni intermedi hanno fornito un contributo nullo e quelli strumentali un apporto negativo (-0,3%. Decisamente più positivo il confronto annuo: rispetto all’aprile scorso le esportazioni sono aumentate nel complesso del 5,8%. Anche in questo caso il contributo maggiore è giunto dalle vendite verso l’area extra-Ue, per le quali si registra un +6,7%, ma anche quelle verso i Paesi dell’Unione europea hanno fornito un aiuto importante aumentando del 5,2%. Entrando nel dettaglio dei singoli mercati di sbocco, si può osservare come i Paesi che più hanno contribuito alla dinamica positiva dell’export siano stati la Svizzera (+24,8%), gli Stati Uniti (+6,1%), la Francia (+3,9%) e la Germania (+3,0%) mentre si registra una flessione delle vendite verso la Turchia (-15,5%) e verso i paesi OPEC (-5,1%). Positivo, di conseguenza, anche il consuntivo sul primo quadrimestre del 2019. Rispetto allo stesso periodo di un anno fa l’export risulta in crescita del 2,9%, aumento determinato è determinato principalmente dalle vendite di prodotti tessili e dell’abbigliamento, pelli e accessori (+7,2%), metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+4,4%). Bene anche gli alimentari (+8,0%) e gli articoli farmaceutici (+20,5%).