Soltanto nei prossimi giorni, al termine delle sei tornate di esame in programma, si saprà se quanto accaduto nella prima giornata di selezione dei 2.980 navigator, la figura tecnica destinata a fungere da supporto alle attività dei centri per l’impiego, è stato un caso o se, piuttosto, in molti hanno già rinunciato prima ancora di partire. Al primo appuntamento alla Fiera di Roma, si sono infatti presentati poco meno di 3.200 aspiranti navigator a fronte dei quasi 9mila attesi, vale a dire circa il 35,6% del totale atteso. Più di un mezzo flop, quindi, che, se dovesse essere confermato anche nei prossimi giorni, porterebbe a 20mila presenze invece di 54mila, con ulteriori rimpianti per coloro che sono stati scartati in fase di preselezione, soprattutto per criteri anagrafici. Di certo, non ha aiutato la scelta di centralizzare la fase di selezione nella Capitale, con i relativi costi di viaggio e, per chi viene da lontano, di vitto e alloggio. Considerando che gli aspiranti navigator hanno già avanzato la loro candidatura su base provinciale, si sarebbe potuto pensare a selezioni in ambito regionale, così da favorire una maggiore partecipazione. Intanto, la reazione media dei primi esaminati davanti al test di cento domande in centro minuti è stata di sollievo diffuso; le domande non sarebbe complesse, comunque in linea con il titolo di studi richiesto per partecipare al concorso.