Passate le elezioni europee e le amministrative in circa 3.800 comuni, il Parlamento riprende le proprie attività ed anche la Commissione lavoro del Senato riparte da dove ci si era fermati, vale a dire dal disegno di legge che dovrebbe portare all’introduzione per legge del salario minimo orario. Mercoledì prossimo, prima ancora di procedere in Commissione, è previsto un nuovo tavolo tecnico al ministero del lavoro. Da una parte le confederazioni sindacali, dall’altra, verosimilmente, la presidente della Commissione, la pentastellata Nunzia Catalfo, titolare del disegno di legge in discussione, accompagnata dai tecnici del ministro Luigi Di Maio. L’ultimo incontro, presente anche il sottosegretario Claudio Cominardi, è servito a Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal, Confsal ed Usb a puntualizzare le rispettive posizioni. La ricerca di un punto di equilibrio fra legge e contrattazione non è semplice, anche perché le stesse associazioni datoriali hanno espresso forti critiche sulla soglia a 9 euro lordi per la retribuzione minima, considerando che oggi alcuni contratti collettivi si posizionano al di sotto di tale livello. La partita, comunque, è ancora decisamente aperta, con la stessa Lega che, dopo aver presentato degli emendamenti al disegno di legge, ha preannunciato un intervento sotto il profilo fiscale in linea con le ipotesi di riforma complessiva del costo del lavoro e con quanto previsto sugli accordi di produttività.