«La lettera che ci ha inviato l’Ue è totalmente assurda, vogliono aprire una procedura di infrazione sul debito del 2018 fatto dal Pd. Potevano prendersela col governo di prima e se la stanno prendendo con noi. Ma l’Italia non si piega», è questo il commento del vicepremier Luigi di Maio alla lettera inviata ieri dalla Commissione europea, nella quale Bruxelles ha chiesto all’esecutivo motivazioni sul fatto che «l’Italia non ha effettuato progressi sufficienti nel corso del 2018 per rispettare il criterio del debito». Pronta la risposta anche del leader della Lega, Matteo Salvini che ha sottolineato come «l’Europa manda lettere, richiami, infrazioni, vincoli ma mi sembra che il mondo sia cambiato e l’unico modo per abbattere debito è investire e fare veloce» e anticipando che oggi (30 maggio) avrebbe incontrato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, «per concordare la risposta da dare all’Europa». Risposta che Bruxelles si aspetta per domani, vista la deadline indicata nella lettera. L’incontro c’è stato e al termine il vicepremier Salvini ha detto che «è stato un colloquio interessante e utile su tutti i temi economici, abbiamo discusso dell’atteggiamento da tenere nei confronti dell’Europa, della necessità di sbloccare i cantieri e le grandi opere, in generale del rilancio economico del Paese. Abbiamo condiviso l’importanza di un atteggiamento comune di tutte le istituzioni ed espresso la soddisfazione per gli importanti segnali di ripresa della nostra economia che deve essere sostenuta da investimenti e taglio delle tasse».