Accelerazione sul versante della videosorveglianza negli asili nido e nei luoghi di cura ove sono ospitate persone anziane e non autosufficienti. Con un emendamento al decreto Sblocca-cantieri, promosso dal governo e sostenuto anche dalle minoranze, le Commissioni lavori pubblici ed ambiente del Senato hanno istituito due fondi con una dotazione da 80 milioni di euro ciascuno, spalmati in cinque anni, destinati ai comuni per l’installazione di telecamere a tutela degli ospiti. Già nella passata legislatura, una proposta di legge targata Forza Italia è stata approvata da un ramo del Parlamento, salvo poi decadere allo spirare della legislatura stessa, un tema ripreso anche nella presente con una serie di audizioni che hanno interessato le organizzazioni sindacali, gli organismi di rappresentanza della scuola e della assistenza socio-sanitaria compresa quella privata, il garante della privacy e le stesse istituzioni preposte alla vigilanza e alla sicurezza, a partire dall’Arma dei carabinieri. In particolare, davanti alla proposta di introdurre sistemi di videosorveglianza, la Cgil ha assunto una posizione molto critica; non così la Ugl che ha evidenziato come, seguendo le regole previste dallo Statuto dei lavoratori e nel rispetto della normativa vigente, la videosorveglianza diventa uno strumento di garanzia pure per il lavoratore onesto che può essere scagionato da accuse ingiuste ed infondate.