di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

Dalle urne è uscito un messaggio “forte e chiaro” come titola oggi il nostro quotidiano. In Italia, la Lega di Matteo Salvini ha ottenuto un risultato storico, arrivando ad essere il primo partito del Paese, superando il 34% dei consensi. Segno evidente che gli elettori credono nelle proposte, tanto chiare quanto dirompenti, del Carroccio e soprattutto hanno bisogno di continuare ed anzi accelerare sulla strada del cambiamento. A riprova di ciò anche l’ottima performance di Fratelli d’Italia, che ottiene circa il 6,5%. Se sommati, i voti sovranisti superano il 40%. I risultati deludenti del M5S, dimostrano che, invece, il moderatismo non premia: il Movimento, negli ultimi mesi piuttosto sbiadito e più critico verso l’alleato di governo che verso l’establishment, ha perso consensi arrivando al 17%. A ulteriore riprova, l’arretramento di FI. Gli Italiani chiedono a gran voce di andare avanti nel percorso, difficile, ma entusiasmante, di rinnovamento. Dal punto di vista delle politiche economiche, sociali, fiscali, che mettano al centro il lavoro e la famiglia. Puntando sulle necessarie opere infrastrutturali, per disegnare un futuro di crescita e sviluppo. Sul fronte della sicurezza e della difesa dei confini. Dando all’Italia il ruolo che merita nello scenario europeo ed internazionale, difendendo con vigore gli interessi nazionali. Questo è quello che accade in Italia, ma il vento del cambiamento non soffia solo nel nostro Paese. L’onda sovranista, osteggiata in ogni modo da noi come negli altri Stati Ue, si propaga in tutta Europa. In Francia si è compiuto un sorpasso epocale, con la formazione di Marine Le Pen, Rn, che diventa primo partito del Paese, superando nei consensi l’attuale presidente Macron. L’alba della nuova Europa, come avevamo previsto quando i due leader, lo scorso ottobre, erano stati nostri ospiti nella sede Confederale Ugl per uno storico incontro. Stessa cosa in Gran Bretagna, dove Farage sbaraglia tutti ed arriva a superare il 30%. In buona parte del Continente, se non dappertutto, le formazioni sovraniste sono in crescita e ottengono risultati inimmaginabili fino a pochi anni fa. In Grecia, Tsipras, dopo la debacle, ha deciso di sciogliere il Parlamento e convocare le elezioni anticipate. Le “famiglie” che per decenni hanno dominato incontrastate, quella popolare e quella socialista, perdono colpi e serviranno nuove alleanze per governare. La sinistra cerca di affrontare l’onda rispolverando i temi sociali, dopo averli abbandonati per anni, per recuperare consensi e credibilità. I popolari dovranno decidere come affrontare la novità politica. Ma qualcosa è definitivamente cambiato: non si potranno più ignorare i bisogni e le richieste dei popoli europei, è arrivato il momento di ristabilire le priorità fra economia e politica, fra Europa della finanza ed Europa dei popoli.