Negli ultimi otto anni il mercato interno italiano ha perso 60 miliardi di euro di spesa. È il dato allarmante sui consumi esposto oggi  da Confesercenti in occasione della presentazione del Rapporto su consumi e commercio – L’Italia che non cresce, realizzato da Cer in collaborazione con l’associazione di categoria. In particolare, dall’analisi è emerso che nel 2018 la spesa media annuale in termini reali è stata d 28.251 euro a famiglia: 2.530 euro in meno rispetto al 2011 (-8,2%). «Abbiamo perso 60 miliardi di consumi e 32 mila imprese del commercio dal 2011, dietro questi numeri ci sono delle persone, non possiamo continuare ad arretrare. Abbiamo bisogno di regole chiare e di più coraggio per ridurre il costo del lavoro e far ripartire le retribuzioni», ha detto, Patrizia de Luise, presidente di Confesercenti, commentando i dati e spiegando che per far ripartire i consumi bisogna rilanciare l’occupazione. La riduzione della spesa, emerge dal rapporto, ha interessato quasi tutti i settori, tranne l’istruzione, per la quale si registra un +24,7%, e la sanità, con un +12,1%. La flessione maggiore, in termini assoluti, ha interessato la spesa per la casa, con un calo di 1.100 euro. Seguono la spesa per l’alimentazione (-322 euro), quella per l’abbigliamento (-280 euro), la spesa per venti ricreativi e spettacoli (-182 euro)  e quella per le comunicazioni (-164 euro). A livello regionale, i cittadini che hanno tirato maggiormente la cinghia sono stati quelli residenti nelle Marche, con una flessione di 5.500 euro l’anno, mentre il risultato migliore si registra in Basilicata, ovvero l’unica regione ad aver registrato un aumento medio annuo della spesa per consumi: +500 euro rispetto al 2011.