Oltre 133mila domande. L’ultimo report dell’Inps sull’andamento delle domande per accedere a Quota 100 conferma l’impatto di una misura che è destinata ad avere ricadute positive su diversi fronti, ad iniziare naturalmente dal recupero della flessibilità in uscita, aspetto fortemente limitato dalla legge Fornero. Se quest’ultima, infatti, è fortemente concentrata sull’elemento anagrafico più che sull’anzianità contributiva, la riforma introdotta con il decretone di gennaio bilancia più correttamente i due elementi, con la previsione di una età anagrafica minima di 62 anni che si accompagna ad una anzianità contributiva di almeno 38 anni. Quota 100, inoltre, ha un impatto positivo sul versante del turn over, con la sostituzione dei lavoratori anziani con quelli più giovani, e sull’incidenza infortunistica, la quale, statistiche alla mano, è più alta proprio fra le persone con più di 60 anni. Tornando ai numeri, soltanto da Roma sono arrivate poco meno di 10mila domande, con Milano poco sotto le 6mila unità e Napoli vicina alle 5.600. Guardando alla distribuzione per sesso, si conferma il trend già evidenziato dalle prime settimane, vale a dire che oltre una domanda su quattro arriva dalla componente femminile, per la quale continua ad essere attiva la cosiddetta Opzione donna. Il 35% delle domande arriva da persone con età compresa fra 62 e 63 anni, mentre il 45% dei richiedenti ha un’età fra i 63 e i 65 anni.