di Francesco Paolo Capone
Segretario Generale Ugl

Ormai siamo quasi alla vigilia del voto per le europee, che si somma ad una tornata amministrativa che coinvolgerà diversi enti locali. Questo election day di scontro fra sovranisti e globalisti è uno fra i più sentiti degli ultimi anni. Il clima, era prevedibile e lo diciamo da tempo, è più teso che mai. Ma alcuni limiti non dovrebbero mai essere sorpassati. Stiamo parlando di quanto sta accadendo nel Comune di Ciampino, cittadina alle porte di Roma. A Ciampino il prossimo 26 maggio si vota per il rinnovo del consiglio comunale e, fra i diversi concorrenti alla carica di primo cittadino, c’è una sindacalista dell’Ugl prestata alla politica: Daniela Ballico, candidata di Fratelli d’Italia, sostenuta da una coalizione che abbraccia l’intero centrodestra e alcune liste civiche. Una persona, quindi, che conosciamo e stimiamo, in virtù del suo impegno sindacale e civile. Una donna alla quale sta accadendo qualcosa di intollerabile. Vittima di un tentativo di ricatto ad opera di ignoti, che speriamo siano presto individuati ed assicurati alla giustizia. Dopo aver organizzato un furto ai danni della stessa candidata e di un suo collaboratore, ai quali sono strati sottratti un computer e un telefono, qualcuno ha “pensato bene” di costruire un dossier per compromettere, attraverso foto ritoccate ed altro materiale contenente dati personali, l’immagine di Daniela, sperando così di costringerla a ritirare la sua candidatura. Tramite voci, calunnie ed infine diffondendo il plico ricattatorio e lasciandone una copia di fronte alla sede del suo comitato elettorale. Fortunatamente la nostra sindacalista non si è fatta intimidire e coraggiosamente ha denunciato l’accaduto, ribadendo la volontà di andare avanti nonostante tutto, con il sostegno di tutte le liste che credono in lei. Si tratta di una faccenda a dir poco inquietante per due ragioni, entrambe gravissime. Innanzitutto per il metodo mafioso, animato dall’intenzione di condizionare con mezzi illeciti le consultazioni democratiche impedendo ad alcune forze politiche di partecipare alla pari con le altre alle elezioni mediante l’intimidazione del candidato sindaco. In secondo luogo perché tali ricatti sono stati fatti contro una donna, madre, lavoratrice e impegnata nel sociale, attraverso un dossieraggio a sfondo sessista che colpisce il corpo e la vita privata, con una mentalità retriva e imbevuta di pregiudizio come purtroppo spesso ancora accade alle donne. Ricordiamo tutti la vicenda di Giulia Sarti, che ebbe più riscontro mediatico dato il fatto che riguardava una parlamentare. Come allora servirebbe un moto di indignazione generale, forte e sostenuto, di fronte a un imbarbarimento – questo sì – della politica indegno di un Paese civile. Per quanto riguarda noi dell’Ugl, non possiamo che ribadire tutta la nostra solidarietà ed il nostro sostegno. Forza, Daniela!