Alcune misure hanno un impatto diretto, altre indiretto, anche se l’effetto sull’occupazione potrebbe essere sicuramente interessante. Il decreto Crescita, appena presentato in Parlamento (la commissione bilancio della Camera ha avviato l’iter proprio in queste ore), contiene delle misure destinate a pesare. In primo luogo, si rafforza la disciplina sul cosiddetto rientro dei cervelli, vale a dire gli incentivi per favorire il ritorno in Italia di personale qualificato. Un altro paio di articoli, invece, sostengono il lavoro in maniera indiretta: parliamo, nello specifico, degli incentivi alle piccole e medie imprese e le agevolazioni sui progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito della cosiddetta economia circolare. Interessante, soprattutto se letto rispetto a quanto recentemente successo in Novi, la tutela dei marchi storici e il contrasto alle contraffazioni del Made in Italy che incidono pesantemente soprattutto sull’agroalimentare e il tessile. L’articolo 33, di fatto, autorizza lo sblocco delle assunzioni nelle regioni e nei comuni, mentre il successivo articolo 37 autorizza il ministero dell’economia ad entrare nel capitale sociale della nuova Alitalia. Sul versante degli ammortizzatori sociali intervengono invece gli articoli 40, che riconosce un ammortizzatore in deroga ai lavoratori coinvolti nella chiusura del viadotto Puleto sulla E45, e 41, il quale assicura la copertura al reddito ai lavoratori ricompresi nelle aree di crisi industriale complessa.