«I nostri modelli già da inizio anno hanno segnalato una lieve miglioramento del Pil. Attualmente per il secondo trimestre i modelli indicano una crescita tra lo 0,1% e lo 0,2%, ma pensiamo che il dato del primo trimestre potrebbe essere rivisto al rialzo», lo ha detto il capoeconomista del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Riccardo Barbieri, nel corso del suo intervento ad un convegno sulla politica monetaria che si è tenuto all’ambasciata svizzera. L’economista ha poi spiegato che i dati sul Pil dell’Italia relativi al primo trimestre potrebbero essere rivisti al rialzo, aggiungendo che la ripresa proseguirà nel secondo trimestre, quando potrebbe manifestarsi una nuova crescita dello 0,1%-0,2%. A infondere ottimismo, ha sottolineato, sono stati anche i risultati segnalati ieri da IHS Markit riguardo l’attività manifatturiera del Paese, più vicino rispetto agli scorsi mesi alla soglia dei 50 punti (che delimita una fase di contrazione dell’attività da una fase di espansione). Anche il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nel corso di un’intervista rilasciata a Il Foglio ha lasciato trasparire un lieve ottimismo affermando che «non siamo in recessione» e che l’economia italiana è solida a dispetto delle «storiche debolezze strutturali, che non sono scomparse perché nulla ancora le ha fatte scomparire». Il titolare del Dicastero di via XX settembre ha anche spiegato che il recente rallentamento dell’economia del Paese che si è osservato alla fine del 2018 non è attribuibile all’operato del governo. Per il ministro è infatti «necessario aspettare che le riforme facciano effetto».