L’Ispettorato si affretta ogni volta a chiarire che il tasso di irregolarità risente di una attività ispettiva a monte, per cui non può essere esteso semplicemente a tutte le aziende, però si tratta sempre di un numero impressionante: nel 70% delle aziende visitate dagli ispettori del lavoro si sono riscontrate delle irregolarità in merito alla posizione lavorativa dei propri dipendenti. In valori assoluti, parliamo di oltre 98mila aziende su un totale di poco superiore a 144mila aziende ispezionate nel corso del 2018. Clamoroso il dato relativa alla vigilanza previdenziale posta in essere dagli ispettori dell’Inps: 14.001 aziende irregolari su 14.726 ispezioni, a conferma di come oggi l’Istituto ha in mano tutte le carte per mappare il sommerso previdenziale quasi fino all’ultimo euro. L’attività ispettiva ha portato alla scoperta di circa 163mila lavoratori irregolari, con oltre 42mila lavoratori totalmente in nero. L’attività ispettiva dell’Ispettorato nazionale del lavoro, dell’Inps e dell’Inail ha permesso un recupero di contributi e di premi assicurativi evasi pari ad un miliardo e 356 milioni di euro. Completano il quadro una serie di attività ispettive, in capo sempre all’Ispettorato nazionale del lavoro relative alla gestione della cassa integrazione, ai patronati, ai contratti di solidarietà ed altre tipologie, che hanno riguardato oltre 22mila aziende, per un totale che sale quindi ad oltre 166mila visite ispettive.