Guardando ai settori, quello con il più numeroso tasso di irregolarità è l’alberghiero e ristorazione, con oltre 15mila lavoratori irregolari in poco meno di 19mila accertamenti ispettivi; guardando al territorio, è la Lombardia a guidare (oltre 9mila irregolari), anche se sul nero assoluto è la Campania davanti a tutti (5.502 sanzioni). Il quadro che emerge è di un fenomeno diffuso e molto trasversale che pervade tutti i settori produttivi e tutto il territorio. Edilizia e trasporto e magazzinaggio, entrambi con poco più di 12mila lavoratori irregolari, sono gli altri due settori produttivi su questo podio al contrario. Con una differenza di fondo molto importante, però: se l’incidenza nell’edilizia è del 41,5%, nei trasporti si riscontra addirittura un tasso di due lavoratori irregolari ogni visita ispettiva. Meglio il commercio (incidenza al 57%) del manifatturiero (in media un lavoratore irregolare per ispezione) e dell’agricoltura (78%).