Per il mese di aprile le stime dell’Istat indicano un nuovo peggioramento sia per il clima di fiducia dei consumatori, sia per quello delle imprese. Entrando nel dettaglio, l’indicatore relativo al sentiment dei consumatori italiani mostra una flessione di poco meno di un punto percentuale – da 111,2 a 110,5 – legato al peggioramento che ha interessato tutte le componenti. Il clima economico, personale e corrente, spiega l’Istituto nazionale di statistica, registrano le flessioni più marcate mentre una diminuzione più contenuta si registra per il clima futuro. In particolare il clima economico è passato dai 123,8 punti di marzo a 122,6, quello personale è invece sceso da 106,8 a 105,9, quello corrente da 107,8 a 106,9, mentre quello futuro è passato da 115,9 punti a 115,6. Peggioramenti hanno interessato le attese sulla situazione economica dell’Italia, i giudizi sulla situazione economica della propria famiglia, le opportunità attuali e le possibilità future di risparmio e le opportunità attuali all’acquisto di beni durevoli, mentre i giudizi sulla situazione economica attuale del Paese, le attese sulla disoccupazione, i giudizi sul bilancio familiare e le attese sulla situazione economica della propria famiglia sono in miglioramento. Per quanto riguarda invece le imprese, l’Istat indica un calo dell’indice generale di quattro decimi (da 99,1 punti a 98,7), legato alla performance negativa che ha interessato, chi più chi meno, tutti i settori tranne le costruzioni. Il risultato peggiore ha riguardato il commercio al dettaglio, per il quale l’indice di fiducia è sceso da 105,3 punti a 101,4. Seguono il settore dei servizi, per il quale l’Istat indica un calo da 100,1 punti a 99, e quello della manifattura, dove la flessione è stata decisamente più lieve: da 100,8 punti a 100,6. Nelle costruzioni l’indice è salito da 140,3 punti a 141,2.