Nel comunicato unitario delle federazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal e Usb si parla di «giudizio non positivo» in luogo di giudizio negativo, ma il senso di scoramento non cambia di molto. I lavoratori di Terni sono molto preoccupati per il futuro delle storiche acciaierie che, da 135 anni, hanno dato lavoro a decine di migliaia di ternani e non solo, rappresentando una eccellenza nel panorama nazionale ed internazionale. Ora, purtroppo, si guarda con forte preoccupazione ai contenuti del piano industriale per il biennio 2019-2020, così come emerso nel corso dell’incontro che si è tenuto al ministero dello sviluppo economico. La riduzione dei volumi produttivi annui di fuso comporta il taglio di personale nell’ordine di almeno 69 posizioni fra gli impiegati, ai quali se ne devono aggiungere più di un centinaio fra i lavoratori in somministrazione ai quali non sarà rinnovata la missione alla scadenza della stessa.