«È iniziata la guerra alla plastica. Siamo solo al primo passo ma fondamentale». A scriverlo su Facebook è stato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, annunciando l’approvazione del disegno di legge Salva mare da parte del Consiglio dei ministri. Le misure previste dal testo puntano alla salvaguardia dell’ecosistema marino e alla promozione dell’economia circolare attraverso la regolamentazione della gestione e il riciclo dei rifiuti accidentalmente raccolti in mare con le reti durante la pesca e di quelli raccolti volontariamente. «Al fine di evitare che i costi della gestione di tali rifiuti gravino esclusivamente sui pescatori e sugli utenti dei porti – informa il governo in una nota – è previsto che questi siano coperti con una specifica componente della tassa sui rifiuti». Ai pescatori, che contribuiranno alla pulizia del mare, verrà riconosciuta una certificazione ambientale che attesta l’impegno per il rispetto del mare e per la pesca sostenibile. Si tratta di un «primo passo ma fondamentale» nell’ottica di una strategia di lotta all’inquinamento più articolata. Secondo i monitoraggi condotti durante la campagna 2018 di Goletta Verde nell’ambito del progetto Med Sea Litter finanziato dal programma Interreg Med – ad essere stati censiti sono stati 670 rifiuti di dimensione superiore ai 2,5 centimetri e una densità media di 96,6 oggetti ogni chilometro quadrato –, mediamente gli oggetti in plastica rappresentano il 92% degli oggetti osservati, con una percentuale che varia dall’85 al 97% a seconda dell’area di osservazione, e con un’incidenza dell’usa e getta sul totale del 37%.