«Ripristinato un po’ di BUONSENSO». A scriverlo su Twitter è stato il ministro dell’Interno e leader leghista, Matteo Salvini, commentando un annuncio del Viminale arrivato nelle scorse ore. Attraverso la diffusione di una nota il ministero dell’Interno ha comunicato che il provvedimento, che prevede la dicitura “madre” e “padre” sulla carta d’identità dei minorenni, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Si tratta di un ritorno, fortemente voluto dal vice-premier. Un decreto del 23 dicembre 2015 aveva introdotto la dicitura “genitori”. Adesso, invece, il decreto firmato dal ministero dell’Interno, da quello della Pubblica Amministrazione e da quello dell’Economia e datato 31 gennaio 2019, prevede la sostituzione del termine “genitori” con “padre” e “madre” ogni qual volta si presenta nel decreto che predispone le «modalità tecniche di emissione della carta d’identità elettronica». La reintroduzione dei termini “madre” e “padre”– della questione, se ne era parlato a lungo nei mesi scorsi – non aveva trovato il parere favorevole del Garante per la Privacy. Il motivo? Interpellato dal ministero dell’Interno sulla questione, l’Autorithy aveva riscontrato alcune criticità nei casi in cui la richiesta della carta di identità, per un soggetto minore, venisse presentata da figure esercenti la responsabilità genitoriale che non fossero esattamente riconducibili alla specificazione terminologica “padre” o “madre”. «Ciò, in particolare – conclude il Garante –, nel caso in cui sia prevista la richiesta congiunta (l’assenso) di entrambi i genitori del minore (documento valido per l’espatrio)».