Primi due mesi dell’anno con un forte e negativo impatto sugli infortuni sul lavoro. È questo quello che emerge dal report dell’Inail che segnala il superamento della soglia psicologica di 100mila infortuni in meno di sessanta giorni. Sono oltre 4mila in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono circa 84mila gli infortuni in occasione di lavoro, nelle fabbriche, nei cantieri, nei campi, ma anche negli uffici, se è vero come è vero che la crescita maggiore si è registra negli infortuni di personale dipendente pubblico. Guardando al macro-dato territoriale, si evidenzia un incremento nell’ordine di quattro-cinque punti percentuali in tutte le aree, tranne che nel Sud, dove la crescita si ferma all’1%. Rispetto alle singole regioni, l’Umbria segna un incremento superiore al 13%; sopra al 10% anche la Sardegna, le Marche e la Basilicata, mentre in coda troviamo la Valle d’Aosta, la Calabria, l’Abruzzo e la Puglia. La componente femminile, +5,5%, sembra andare peggio di quella maschile, +3,7%; nonostante la spiccata maggiore partecipazione maschile al lavoro, circa il 40% degli infortuni totali riguarda le lavoratrici. Infine, per quanto attiene la distinzione per età, gli infortuni crescono in tutte le fasce di età, con la sola eccezione di quella compresa tra i 30 e i 44 anni, dove si registra una flessione, seppur contenuta. Insomma, il tema rimane decisamente caldo.