Meglio che in casa Ilva: la Whirlpool ha appena proposto ai suoi impiegati una uscita incentivata da 110mila euro. Una tale somma in cambio di una lettera di dimissioni volontarie entro la fine del prossimo mese di giugno. È questa la carta che la multinazionale americana prova a giocarsi anche per bypassare l’impegno preso con i sindacati nello scorso mese di ottobre. In quella intesa, la Whirlpool si è formalmente impegnata a non licenziare unilateralmente nessun dipendente. È per questa ragione che oggi arriva a proporre ai soli impiegati (non agli operai) più di quattro annualità anticipate pur di convincerne un certo numero a lasciare anticipatamente l’azienda. Si parla di 165 posizioni, di cui una settantina nel sito di Fabriano e gli altri suddivisi fra gli altri due stabilimenti di Pero e Cassinetta. Alla presentazione della lettera di dimissioni volontarie, l’interessato potrà scegliere di avere tutti e 110mila euro in denaro oppure di accedere ad una serie di servizi di politica attiva per la riqualificazione e la ricollocazione professionale, anche eventualmente verso altre posizioni aperte sempre in Whirlpool. Resta intanto in piedi il piano industriale sottoscritto con le federazioni di categoria delle sigle sindacali confederali, parte integrante del citato accordo dello scorso autunno, con la previsione di investimenti produttivi per 250 milioni di euro per nuovi prodotti innovativi.