Il giorno dell’Assemblea dei soci di Telecom Italia è arrivato e, come in parte avevano lasciato intendere i pronostici, Vivendi – che l’aveva richiesta – è tornata a casa con un nulla di fatto. L’ordine del giorno prevedeva infatti di mettere ai voti la revoca di cinque membri del Consiglio di Amministrazione legati a Vivendi: Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Dante Roscini e Paola Giannotti De Ponti, proponendo al loro posto Franco Bernabè, Rob van der Valk, Flavia Mazzarella, Gabriele Galateri di Genola e Francesco Vatalaro. Nelle ultime settimane però diverse voci di rilievo, tra cui quella di Poste Italiane e quelle dei proxy advisor Glass Lewis, Frontis e Iss, si erano schierate con Elliott, consigliando ai soci di votare contro la mozione presentata dal gruppo francese. La votazione però non si è mai fatta, perché appena iniziata l’assemblea Vivendi ha deciso di fare un passo indietro rinunciando alla messa ai voti. «Abbiamo deciso di non perseguire la nostra proposta di revoca di cinque consiglieri del board», ha spiegato la rappresentate di Vivendi Caroline La Masne de Chermont,  aggiungendo che «non siamo qui per rivedere tutto quello che è accaduto e per concentrarci su eventi che non possiamo modificare. Siamo qui per guardare avanti. Vogliamo un board che rispetti meglio l’azionariato in modo trasparente e inclusivo».