La cosa più importante in questo momento è la conferma della crescita dei contratti a tempo indeterminato, in costante accelerazione da sette mesi, da quando è entrato in vigore il decreto dignità. Nel complesso, i nuovi contratti stabili sono stati 274mila anche per effetto dell’incremento delle trasformazioni da contratto a tempo determinato, praticamente raddoppiate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In buona salute pure i contratti di apprendistato, oltre 80mila in più. Migliora pertanto la qualità del rapporto di lavoro, cosa che bilancia la riduzione generale dei rapporti di lavoro. Le nuove attivazioni, oltre 600mila, sono infatti diminuite del 15%, più o meno in linea con le cessazioni, 435mila, che sono calate del 12,4%. I datori di lavoro, nonostante il continuo battage sugli organi di informazione, continuano ad utilizzare poco gli incentivi: i contratti incentivati sono poco più di 14mila, appena il 5,1 del totale.