«Si sta facendo credo una gran confusione su questo accordo, che non è un accordo, è un Memorandum of understanding», così il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, parlando a margine dell’Ecofin con i giornalisti riguardo la nuova via della seta della Cina. «Si ribadiscono i principi di cooperazione economico e commerciali presenti in tutti i documenti europei», ha puntualizzato il ministro spiegando che «nessuna regola commerciale ed economica viene cambiata» e che «questo non sarebbe neanche nelle competenze italiane, dato che il commercio internazionale è una competenza europea; credo che si stia facendo un po’ una tempesta in un bicchier d’acqua». Sempre ai cronisti il titolare del dicastero economico ha espresso la sua opinione sulla questione, dicendo che per lui la via della seta «è una grande visione di cooperazione economica e di connessione attraverso infrastrutture fra l’Europa e l’Asia. Di per sé è chiaro che è una visione positiva; poi ognuno interpreta come vuole». Sulla questione sono intervenuti anche i due vicepremier. Per il leader del M5s «la via della Seta non è assolutamente l’occasione per noi per stabilire nuove alleanze a livello mondiale e geopolitico, ma è il modo, per dire che dobbiamo riequilibrare le esportazioni di più sul nostro lato, un rapporto ora sbilanciato sulla Cina». Il ministro Salvini, invece, ha precisato che «non abbiamo pregiudizi, ma molta prudenza. Siamo favorevoli al sostegno e all’apertura dei mercati per le nostre imprese. Altre però sono le valutazioni, sempre attente, che occorre fare in settori strategici per il nostro Paese come telecomunicazioni e infrastrutture».