Chi temeva una sorta di assalto alla diligenza, si sta ricredendo. I primi due giorni nei quali è possibile presentare la domanda per accedere al reddito e alla pensione di cittadinanza sono scivolati via senza particolari intoppi, file o ritardi vari. E tutto ciò nonostante un certo allarme che si era registrato nei giorni scorsi, quando soprattutto Poste italiane si era preoccupata per una possibile affluenza monstre. Ed invece, il primo giorno si è chiuso con poco più di 35mila domande presentate agli sportelli e circa 8.500 direttamente on line da chi è in possesso del cosiddetto Spid. Difficile dire, al momento, quanti sono stati gli accessi ai centri di assistenza fiscale o ai patronati – per la pensione di cittadinanza -, anche se, verosimilmente, potrebbero essere numeri interessanti. Del resto, l’esperienza di Quota 100 dimostra come il cittadino medio continua a preferire i servizi offerti dalle strutture afferenti le organizzazioni sindacali e datoriali che, capillarmente, coprono tutto il territorio nazionale. A conti fatti, quindi, non vi è stato nessun assalto, anche se la partenza è da considerarsi buona e, soprattutto, in linea con la potenziale platea di beneficiari, valutabile intorno al milione e trecentomila nuclei familiari. In molti, probabilmente, hanno scoperto soltanto il 6 marzo quale era la documentazione da presentare, per cui è facile che una corsa alla presentazione si registrerà sul finire del mese.