Al termine della riunione di questa mattina il Consiglio direttivo della Banca Centrale europea ha confermato nuovamente l’intenzione di mantenere invariati allo 0,00%, allo 0,25% e al −0,40% i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la BCE. I tassi, si legge nel comunicato, è previsto che rimarranno tali almeno fino alla fine del 2019 – e non fino all’estate  dello stesso anno come indicato in precedenza – e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine. Il Consiglio direttivo ha inoltre annunciato una nuova tranche di operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine  trimestrali, a partire da settembre 2019 fino a marzo 2021, con il fine di preservare condizioni favorevoli del credito bancario. Le due misure, ha spiegato il presidente della BCE Mario Draghi nel corso della consueta conferenza stampa, sono state prese dopo un’attenta valutazione del quadro economico dell’area e con l’intenzione di raggiungere una «stabilità dei prezzi». Nonostante il rallentamento che sta interessando l’Eurozona, il presidente Draghi assicura che sono molto basse le probabilità di recessione dell’area, ma che comunque i rischi restano orientati al ribasso a causa di fattori come le incertezze sulla Brexit e il protezionismo crescente.