Le prime domande da oggi, i primi accrediti a partire dal 26 aprile. Attenzione, però, dalla presentazione della domanda alla accettazione della stessa, vi è tutta la parte della non semplice verifica dei requisiti formali e, soprattutto, sostanziali. Gli italiani, ma anche un numero non indifferente di cittadini stranieri (l’Istat stima che i comunitari e non comunitari che beneficeranno della misura saranno circa il 13% del totale, vale a dire una percentuale maggiore rispetto a quella della popolazione effettivamente residente nel nostro Paese) hanno iniziato a scoprire il reddito di cittadinanza. È bene quindi fare un rapido ripasso su quella che è la procedura prevista. Gli interessati dovranno, in primo luogo, presentare la Dichiarazione sostitutiva unica, la cosiddetta Dsu, necessaria per avere un Isee aggiornato e in corso di validità. Con questo, potranno presentare la domanda vera e propria presso un Caf (un patronato, nel caso di pensione di cittadinanza), alle Poste o direttamente sul sito dedicato. La domanda viene successivamente sottoposta ad una verifica da parte dell’Inps, verifica che potrà concludersi negativamente (al momento, non è prevista la possibilità di ricorrere contro la decisione dell’Istituto) oppure positivamente. In caso di esito positivo, il beneficiario riceverà la Carta Rdc direttamente dallo sportello postale. Secondo la tipologia del nucleo familiare, seguirà la sottoscrizione di un Patto per il lavoro o di Patto per l’inclusione sociale.