Uno stop di quattro ore in Bnl il prossimo 6 marzo: è questa la prima iniziativa che le organizzazioni sindacali di categoria Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito, Uilca e Unisin hanno messo in campo. Con la decisione dello sciopero è anche arrivata una richiesta di incontro urgente con l’amministratore delegato per discutere, finalmente, del Piano 2020 di riorganizzazione della Banca nazionale del lavoro. I sindacati, in un comunicato unitario, sono estremamente duri: «È doveroso ricordare che gli accordi sottoscritti il 20 dicembre scorso nulla hanno a che vedere con lo scempio che il management sta attuando e che è sotto gli occhi di tutti». Lo scontro è a tutto campo; si parla infatti «di una gestione che definire pressappochista, disorganizzata, inefficiente sarebbe un complimento». Una forte critica, fra le altre cose, è al progetto dell’agenzia monoperatore, con tutto quello che ne consegue in termini di servizi erogati.