Primo passaggio al Senato per il decreto-legge con le norme sul reddito di cittadinanza e le pensioni. L’aula di Palazzo Madama ha, infatti, approvato con 149 voti favorevoli, 110 contrari e quattro astensioni il disegno di legge di conversione del decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4. Si tratta della prima lettura, in quanto ora il testo andrà alla Camera dei deputati. Se dovessero essere apportate delle ulteriori modifiche, il provvedimento tornerà al Senato, fermo restando che dovrà essere convertito entro sessanta giorni dalla sua entrata in vigore. Il testo originario è stato modificato in alcune sue parti. Fra le varie novità, si segnala, ad esempio, una misura volta a contrastare il fenomeno delle false separazioni e dei divorzi fittizi per accedere al reddito di cittadinanza: se la separazione o il divorzio è arrivato dopo il 1° settembre 2018, il cambio di residenza deve essere certificato dalla polizia locale. Viene altresì richiesta, con delle eccezioni, la presentazione di una certificazione delle autorità competenti del Paese di origine, in caso di richiesta del reddito da parte di cittadini extra Ue, mentre sono rivisti i criteri di condizionalità per le persone con disabilità. Nel corso dell’iter al Senato è stato inoltre aggiunto l’articolo 18-bis, per effetto del quale è sospeso il pagamento del trattamento pensionistico di vecchiaia o anticipato a chi è latitante.