Mentre la commissione lavoro della Camera dei deputati è impegnata nella valutazione dei circa 1.600 emendamenti presentati al testo del decreto legge che contiene le norme sul reddito di cittadinanza e le altre sulla previdenza, il dato che arriva dall’Inps sulle domande già presentate per l’accesso a quota 100 permette di fare una prima valutazione statistica di un certo rilievo, visto che si è già superato il tetto di 40mila unità. Si tratta, in pratica, di una media di circa 13mila domande a settimana, una partenza sprint facilmente preventivabile, in quanto i primi ad accedere sono stati coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre del 2018. È immaginabile che nei prossimi mesi il numero medio delle domande presentate settimanalmente tenderà a diminuire, in linea con la stima iniziale di circa 350mila accessi nel primo anno di sperimentazione di quota 100. Il primo dato che emerge chiaramente, andando ad analizzare le domande presentate, è che nell’86,9% dei casi l’interessato si è rivolto ad un patronato; il fai da te, quando si tratta di materie così delicate, è evidentemente poco ricercato. Fra le aree metropolitane, Roma è nettamente in testa: da sola, pesa quasi quanto Napoli e Milano insieme. Un aspetto interessante è relativo all’età: nel 67,4% dei casi, i richiedenti hanno oltre 63 anni, uno in più rispetto al requisito anagrafico minimo richiesto. Più gli uomini che le donne con un rapporto di circa uno a quattro.